The most exciting phrase to hear in science, the one that heralds the most discoveries, is not "Eureka!", but "That's funny..." (Isaac Asimov)

domenica 4 ottobre 2009

Immigrati dell'età della pietra

L'arrivo di Homo sapiens in Europa

Pezzo originalmente pubblicato su Pikaia


Cosa è successo tra 48.000 e 30.000 anni fa, ovvero nel periodo compreso tra la prima attestazione della presenza sapiens in Europa e il momento in cui solo questa specie di Homo abitò il continente? John Hoffecker ha recentemente fatto il punto della situazione in un bell'articolo scritto per PNAS, offrendo una buona occasione per riassumere brevemente le conoscenze a riguardo anche qui, rimandando comunque a questo lavoro per una trattazione particolarmente esaustiva. L'uomo anatomicamente moderno si è evoluto in Africa e ne è poi uscito per diffondersi in tutto il mondo un poco alla volta, ma quando e come è arrivato in Europa? inoltre, qui ha incontrato un altra specie umana, i Neandertal, com'è stato il loro incontro? sono domande alle quali è complicato rispondere, il che le rende particolarmente interessanti. Ci sono alcuni motivi in particolare che rendono difficoltose queste ricerche, innanzitutto la natura dei ritrovamenti che finora hanno restituito scarsissimi reperti umani e che perlopiù consistono in strumenti litici non sempre facilmente attribuibili.

Le prime evidenze di presenza dell'uomo anatomicamente moderno in Europa risalgono a 48.000 anni fa e sono localizzate nell'area centro-sud-orientale del continente, tra la Polonia e la Bulgaria. La loro attribuzione è basata unicamente sul ritrovamento di artefatti, assegnati alla cultura Bohuniaziana (dal sito di Brno-Bohunice in Moravia), molto simili a quelli ritrovati nel Vicino Oriente (Israele, Libano e Turchia) e appartenti all'industria litica chiamata Emiranom incontrovertibilmente associata con l'uomo anatomicamente moderno, tuttavia è ormai accettata da buona parte degli archeologi. Similmente anche ritrovamenti più recenti, databili a circa 45.000 anni fa, in Europa centro-meridionale di strumenti litici detti Proto-Aurignaziani sono attribuiti all'uomo anatomicamente moderno solo sulla base della somiglianza con un cultura, l'Ahmariano, del Vicino Oriente e incontrovertibilmente sapiens. Questi due gruppi di testimonianze rappresentano molto probabilmente le due ondate migratorie con le quali Homo sapiens è arrivato inizialmente in Europa dal Vicino Oriente e attraversando i Balcani, segnando l'inizio di una nuova era per questo continente. Altre vie d'ingresso, come la penisola Iberica e il Caucaso, sembrano meno probabili poiché in queste aree l'uomo di Neandertal è presente fino a un'epoca molto tarda.

I siti di cui si è detto fin qui, così come quelli dell'Europa centrale dove si ritrovano le stesse culture litiche, mostrano inoltre un ulteriore aspetto dell'immigrazione sapiens in Europa: innovazioni negli strumenti litici e nell'organizzazione dei siti, che in seguito si succederanno a una velocità vertiginosa permettendo il perfetto adattamento dell'ambiente alle esigenze della nostra specie. Se infatti in un primo momento questa venne favorita dal clima divenuto temporaneamente più mite, uno dei motivi per cui l'Homo sapiens riuscì ad affermarsi in una nicchia ecologica per la quale i Neandertal erano decisamente più adattati fu un costante progresso tecnologico, che adattava sempre meglio l'ambiente alle esigenze della specie.

La questione del rapporto tra Homo sapiens e Homo neanderthaliensis è infine complicata da due ordini di testimonianze che apparentemente si contraddicono a vicenda: da un lato l'analisi del genoma dell'uomo contemporaneo, dei CroMagnon e dei Neandertal indica come questi ultimi non abbiano lasciato tracce nel nostro DNA (sia nucleare che mitocondriale), dall'altro lato alcuni reperti ambigui e apparentemente ibridi (se n'è parlato anche qui su Pikaia) sembrano raccontare una storia diversa, e alcuni ritrovamenti di strumenti costruiti da un taxon con le ossa dell'altro complicano il quadro. Comprendere la maniera in cui l'uomo anatomicamente moderno si è affermato in Europasarà difficile finché non verrà risolta la questione del rapporto coi Neandertal, tuttavia questa è probabilmente la sfida più interessante per chi si occupa dell'Europa preistorica.

Riferimenti

John F. Hoffecker, "The spread of modern humans in Europe", PNAS

venerdì 2 ottobre 2009

L'ingegnere della giungla

scimpanzé e cassette degli atrezzi


Pezzo originalmente pubblicato su Pikaia

Anche dopo cinquantanni di ricerca sul campo gli scimpanzé non smettono di stupire per il loro modo ingegnoso e flessibile di costruire strumenti e trovare nuove soluzioni per sopravvivere. I risultati del recente studio pubblicato sul Journal of Human Evolution da Christophe Boesch, del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Leipzig, e svolto tra gli scimpanzé dell'Africa centrale (Pan troglodytes troglodytes) a Loango in Gabon confermano difatti le scoperte fatte da Sanz e Morgan, ricercatori presso lo stesso istituto, nel triangolo di Goualougo nella vicina Repubblica Democratica del Congo, recentemente riesaminate dagli stessi autori per l'International Journal of Primatology.

Quello che colpisce maggiormente dei comportamenti di uso di strumenti osservati in questi due siti e che non è stato ancora riscontrato in altre zone dell'Africa è una caratteristica particolarmente raffinata, ovvero l'uso seriale di utensili e quindi la creazione di veri e propri “set” utilizzati poi per raggiungere lo scopo prefissato. L'innovazione tecnologica più interessante tra quelle osservate daBoesch è rivolta a recuperare il miele dagli alveari, sia quelli sotterranei che quelli posti sugli alberi a venti metri di altezza o al livello del terreno all'interno dei tronchi caduti al suolo: in questi casi gli scimpanzé possono rompere l'alveare con un grosso ramo, allargare il buco con una leva più piccola e quindi inserire un ultimo ramoscello, ancora più sottile, per estrarre il miele. In alcuni casi, infine, sono stati visti gli scimpanzé utilizzare pezzi di corteccia per raschiare ulteriore miele dall'alveare e, ancora più interessante, sottili sonde per individuare gli alveari sotterranei. Questa fonte di cibo non sembra particolarmente nutritiva in rapporto alle energie utilizzate per ottenerla, e si può dire che l'unico scopo che spinge questi animali a utilizzare una sequenza di cinque strumenti, la più lunga mai registrata, sia la golosità.

Una fonte di cibo più tipica della specie sono le termiti, e uno dei set di strumenti osservati da Sanz e Morgan riguardanti questo tipo di approvvigionamento ricorda molto i risultati dello studio di Boesch. Tra gli scimpanzé del triangolo di Goualougo capita infatti che termitai sotterranei vengano dapprima individuati con sonde sottili, quindi raggiunti scavando con un bastone reso appuntito e infine “pescati” alla classica maniera degli scimpanzé. É bene precisare che anche a Goualougo gli scimpanzé si nutrono di miele estratto dagli alveari, seppure non lo estraggono dagli alveari sotterranei, e in buona sostanza gli scimpanzé di queste due aree condividono comportamenti simili che fanno pensare a un'origine comune e a una trasmissione regionale per via culturale, cosa di cui questi animali sono ormai quasi univocamente considerati capaci.

Le implicazioni di queste scoperte sono notevoli, specialmente se si considerano altre osservazioni fatte in questi due luoghi. Lo stesso ramo, ad esempio, è a volte lavorato in due maniere diverse per lato così da servire a due scopi diversi, e in generale queste scimmie ottengono strumenti diversi dallo stesso materiale di partenza, ovvero una particolare pianta che può essere usata per pescare sia termiti che formiche arboricole a seconda della maniera in cui viene preparata. Sembra quindi fuor di dubbio che comprendano la funzione degli strumenti che creano, e che li costruiscano in funzione di essa. Il semplice fatto di utilizzare serie di strumenti inoltre dimostra la loro raffinata capacità di progettare le loro azioni in vista di uno scopo futuro, specie se si considera che strumenti particolarmente pesanti come il primo della sequenza del miele (quello utilizzato come ariete per creare un buco nell'alveare) vengono lasciati vicino all'alveare a svariati metri di altezza per essere riutilizzati in futuro invece che lasciati cadere al suolo come capita agli altri utensili.

L'ipotesi di Sanz e Morgan sul perché queste raffinate tradizioni tecnologiche si trovino solo qui in Africa centrale è che queste siano nate per necessità, dato che nella regione gli scimpanzé convivono con i gorilla in molte aree, e poi tramandate alla maniera in cui tanti altri comportamenti del genere si sono fatti strada tra le popolazioni di scimpanzé in Africa. Inoltre prende sempre più forza l'ipotesi che anche prima dell'emergere della cultura olduvaiana circa 2,5 milioni di anni fa i nostri antenati facessero uso di strumenti complessi, ricavati non dalla pietra ma da altri materiali troppo facilmente deperibili per poter essere ritrovati oggi negli strati archeologici.

Una cosa certa, ad ogni modo, è che queste nuove scoperte rendono ancora più labili le differenze tra gli strumenti dell'uomo e quelli delle scimmie antropomorfe. Il vecchio concetto di Homo faber, che marcava un confine tra noi e i nostri parenti prossimi, si scontra quindi e per l'ennesima volta con Pan, la scimmia che da cinquantanni ci ricorda da dove veniamo.


Riferimenti:

Crickette M. Sanz and David B. Morgan, "Flexible and Persistent. Toolusing Strategies in Honeygathering by Wild Chimpanzees", International Journal of Primatology Volume 30, Number 3, June 2009

Christophe Boesch, Josephine Head and Martha M. Robbins, "Complex tool sets for honey extraction among chimpanzees in Loango National Park, Gabon", Journal of Human Evolution

martedì 29 settembre 2009

[Fwd] Conferenze gratuite al Museo di Storia Naturale di Milano

mi è arrivata giusto oggi una mail:

Il Centro Studi Faunistica dei Vertebrati
della Societa` Italiana di Scienze Naturali

presenta

In viaggio con la natura
Esperienze naturalistiche raccontate in prima persona

Museo Civico di Storia Naturale di Milano
Aula Magna
ore 21
ingresso libero


più in dettaglio le tre serate saranno:

- 27 ottobre 2009
Ospiti discreti nei parchi italiani.
Insieme a Francesco Tomasinelli, biologo e fotogiornalista, e Laura Floris, giornalista e condirettore della Rivista della Natura (Edinat), parliamo di curiosi fenomeni del mondo degli anfibi e dei rettili di casa nostra e andiamo alla scoperta della Rivista della Natura e delle Guide alle aree protette italiane (Edinat). Sarà l’occasione per visitare alcuni luoghi con l’occhio dell’erpetologo e scoprire comportamenti inconsueti.
Moderano l’incontro Anna Pisapia, giornalista scientifica, e Anna Rita Di Cerbo, erpetologa e ricercatrice del CSFV

- 10 novembre 2009
Paradisi europei del birdwatcher.
Giuseppe Brillante, giornalista e fotoreporter, e Stefano Brambilla, giornalista, autori del libro Birdwatching In Europa (Muzzio), ci illustrano alcune delle mete irrinunciabili dove osservare gli uccelli nel vecchio continente. Capiremo i trucchi per diventare birdwatcher provetti, senza dimenticare il galateo e il rispetto per l’ambiente.
Moderano l’incontro: Anna Pisapia, giornalista scientifica, e Stefano Aguzzi, ornitologo e ricercatore del CSFV.

- 24 novembre 2009
L’Ecuador di Darwin.
Marco Ferrari, giornalista scientifico, ed Emanuele Serrelli, biopedagogista, raccontano la loro esperienza in Ecuador, sulle tracce del grande naturalista inglese, di cui quest’anno ricorre il bicentenario della nascita. Prendendo spunto dal libro Viaggio di un naturalista intorno al mondo di Charles Darwin (Einaudi), vedremo l’attualità delle scoperte che fece allora.
Moderano l’incontro: Anna Pisapia, giornalista scientifica, e Carlo Biancardi, biologo e viaggiatore.

Imho già la combinazione scienza+natura+ingresso libero dovrebbe farvi correre a svuotare l'agenda, e vi ricordo che non stiamo parlando di noiose lezioni universitarie sulle interazioni reciproche degli elementi della tavola periodica* ma di gente che racconta com'è farsi una scampagnata naturalistica in posti stupendi, ma se proprio non siete interessati al birdwatching (pazzi!) almeno non perdetevi Ferrari e Serrelli che, ok sono dei pikaiani come me e potrei quindi essere un filo parziale, meritano ogni minuto del vostro tempo.

Ah, un'ultima importante cosa:

Sede delle conferenze: Museo Civico di Storia Naturale, corso Venezia 55, Milano, tel. 02 88463280 - Info-Point 02 88463337
Come arrivare: M1 Palestro - Passante ferroviario P.ta Venezia




* btw noiose si fa per dire, e a proposito di elementi e reazioni segnalo questo spassosissimo video, il regalo giornaliero di Facebook (di cui sto cominciando a scoprire l'utilità)

venerdì 18 settembre 2009

La caccia alla prima scimmia antropoide si riapre

(Ho deciso che siccome scrivo saltuariamente per Pikaia e qua a destra ho messo pure un link che rimanda a una raccolta dei miei articoli scritti in quella sede, tanto valeva fare un po' di numero e ripostarli anche qui. La data è discrepante per questioni tecniche, in realtà sto postando qualche giorno dopo l'uscita del pezzo su Pikaia)

La caccia alla prima scimmia antropoide si riapre

pezzo originalmente pubblicato su Pikaia

Asia o Africa? ecco una domanda che chi si occupa di filogenesi dei primati ha incontrato un numero incredibile di volte, e ancora una volta nuove scoperte rimescolano le carte a favore di uno dei due continenti per quanto riguarda un particolare momento della storia evolutiva del nostro ordine. In questo caso sono nuovi dati su due generi di primati vissuti circa 50 milioni di anni fa nell'Eocene, Algeripithecus e Azibius, a cambiare le carte in tavola. Considerate finora scimmie antropoidi, il gruppo, separato da lemuri, lori, galagoni e simili (che sono invece Strepsirrhine), di cui facciamo parte tra gli altri anche noi umani, la loro datazione così remota era una delle migliori frecce all'arco di chi sostiene l'ipotesi dell'origine africana di questo gruppo.

I primi fossili di Algeripithecus sono venuti alla luce nel 1992, e già da tempo si sapeva dell'esistenza di Azibius, ma in entrambi i casi si trattava di pochi frammenti che portavano con sé qualche difficoltà di attribuzione. Pubblicato sui Proceedings B of Royal Society, lo studio svolto da un team di ricercatori francesi dell'Institute de Sciences de l'Evolution dell'università di Montpellier assieme a paleontologi algerini dell'università di Tlemcen, Oran e Jijel mette finalmente a disposizione una notevole quantità di dati e fa ulteriore chiarezza sulla vicenda.

Il team di ricercatori ha lavorato nel sito di Glib Zegdou, in Algeria Nordorientale, recuperando frammenti del cranio e dei denti dei due primati, comprese alcune mandibole praticamente complete. Proprio dalle mandibole è venuto fuori uno degli indizi più rilevanti nello spostare Algeripithecus (e di conseguenza Azibius, che vi è strettamente imparentato) tra le Strepsirrhine: i canini inferiori presentano un alveolo dentario lungo e piatto, caratteristica che ben si sposa col caratteristico “dente a pettine” dei lemuri, una particolare conformazione di incisivi e canini inferiori che, orientati orizzontalmente verso l'esterno, vengono utilizzati anche per il grooming. Altre caratteristiche dei reperti hanno inoltre evidenziato in Azibius la presenza di adattamenti alla vita notturna, un'altra caratteristica notevolmente diffusa tra le Strepsirrhine.

Ricollocare questi fossili significa spostare di almeno 15 milioni di anni la data in cui si hanno prove certe della presenza di scimmie antropoidi africane, ovvero all'Egitto dell'epoca compresa tra 38 e 30 milioni di anni fa, oltre che riconsiderare la variabilità delle Strepsirrhine dell'epoca che si fa inaspettatamente vasta. Asia o Africa quindi? Questa scoperta non basta di per sé a far pendere la bilancia da un lato o dall'altro della contesa, fa però sicuramente ripartire un dibattito sul quale si era quasi certi di aver raggiunto un punto fermo.

Riferimenti:
Tabuce R, Marivaux L, Lebrun R, Adaci M, Bensalah M, Fabre P-H, Fara E, Gomes-Rodrigues H, Hautier L, Jaeger J-J et al. “Anthropoid vs. strepsirhine status of the African Eocene primates Algeripithecus and Azibius: craniodental evidence”. Proceedings of the Royal Society of London, Published online before print September 9, 2009

martedì 15 settembre 2009

Winter is coming


Se questa vignetta ti fa ancora ridere tutto ok, se la risata comincia a diventare nervosa o ti fa piangere/incazzare allora temo che anche nel tuo paese stia arrivando il creazionismo (ad oggi, poco più di un souvenir USA per chi abita da questa parte dell'oceano). Spero di non doverne parlare in futuro, anche se c'è qualche segno nefasto all'orizzonte (ma non ne parlerò, non meritano nemmeno la poca pubblicità che potrei fare loro)

lunedì 31 agosto 2009

Darwin Now!

Forse non vi eravate accorti che quest'anno fanno duecento rivoluzioni della terra attorno al sole dalla nascita di Charles Darwin, uno dei pensatori, scienziati e uomini di genio più influenti degli ultimi...beh, di sempre. La sua semplice ma incredibilmente potente idea su come il mondo che vediamo oggi attorno a noi sia pian piano diventato quello che è ha influenzato generazioni di scienziati, scrittori, artisti e chi più ne ha più ne metta. Cosa ancora più importante, il nocciolo duro di quella teoria, la sua parte essenziale, è ancora valida e utilizzata in tutte le scienze del vivente nonostante gli anni e le precisazioni che gli si sono accumulate addosso.

Ad ogni modo questo non è il coccodrillo tardivo di Charles, ma la segnalazione di una serie di incontri che da qualche tempo e per qualche mese ancora hanno luogo a Milano, nell'edificio che ospita la bellissima mostra dedicata al naturalista inglese (a proposito, non perdetevela!) e a Palazzo Besana. Alcuni incontri sono particolarmente gustosi e tutti sono molto interessanti; non vi preoccupate se non sapete molto di teoria dell'evoluzione, biologia o simili, questi appuntamenti potrebbero essere l'occasione giusta per imparare qualcosa e sicuramente non ve ne andrete senza la voglia di saperne di più.

Il programma completo lo trovate a questo link (è un pdf, apritelo nel browser o scaricatelo), il sito della mostra è questo e qui sotto riporto i prossimi appuntamenti:

- ROTONDA DI VIA BESANA | VIA ENRICO BESANA, 12 | GIARDINO |MILANO (link alle indicazioni su GoogleMaps)

3 SETTEMBRE – ore 18:30 | AlbertoMantovani
Un immunologo alla scuola dell’evoluzione

10 SETTEMBRE – ore 18:30 | Antonio Torroni
Origine e dispersione delle popolazioni umane: una prospettiva genetica

17 SETTEMBRE – ore 18:30 | Lorenzo Rook
Oreopithecus bambolii: vecchie ossa, nuove idee

1 OTTOBRE – ore 18:30 | Andrea Pilastro
L’evoluzione del sesso

8 OTTOBRE – ore 18:30 | Rudi Costa
L’evoluzione degli orologi biologici

21 OTTOBRE – ore 18.30 | Antonello La Vergata
Colpa di Darwin? Razzismo, eugenetica, guerra e altrimali

22 OTTOBRE – ore 18:30 | Aldo Fasolo
Darwin nel cervello
ingresso libero

- PALAZZO BESANA | PIAZZA BELGIOIOSO, 1 |MILANO (link alle indicazioni su GoogleMaps)

24 SETTEMBRE – ore 18:30 | Marco Ferraguti
Il dottor Darwin, suppongo?

15 OTTOBRE – ore 18:30 | Patrick Tort
L'effetto Darwin. Selezione naturale e nascita della civilizzazione

23 OTTOBRE – ore 18:30 | Umberto Veronesi
La libertà della scoperta scientifica, da Darwin a oggi.

24 OTTOBRE – ore 18:30 | Dialogo tra Luigi Luca Cavalli Sforza e Telmo Pievani
ingresso libero

mercoledì 12 agosto 2009

Testimonial di Geova

(Estate tempo di repliche, questo pezzo lo scrissi per il vecchio blog ma oggi lo stavo rileggendo e mi ha fatto ridere come quando lo scrissi perciò ecco a voi la migliore delle mie tre prese in giro dei testimoni di Geova. Ah, un'avvertenza: il pezzo è del 23 Maggio scorso e si riferisce quindi ai contenuti presenti sul sito dei Testimoni di Geova un anno fa, pertanto se andrete a visitarlo oggi non troverete gli articoli di cui parlo, ad ogni modo all'epoca non ne ho inventato nessuno)



Design accattivante, interfaccia multilingua (fino a 314!), nessuna iscrizione richiesta. Non sto parlando di un nuovo sito porno, ma bensì' (qualcuno dirà purtroppo) del sito internet dei testimoni di Geova, vero e proprio gioiellino in un web sempre più traviatore e falloinvaginacentrico.

Per chi avesse perso la propria bussola morale, o non l'avesse mai davvero trovata, ecco in un moderno e pratico formato tutte le perle di saggezza(da concedere anche ai metaforici porci nel caso dei nostri eroi, purchè siano campanellomuniti) che a scadenza più o meno regolare vengono stampate su ameni e ormai quasi introvabili giornalini (ah, la crisi delle vocazioni!). Vi mancava il numero di gennaio 2005 di "Svegliatevi!" dove si pontificava con gran sagacia sulla mancanza di spiritualità dei giovani? o quello di aprile 2003? o quello di dicembre 1998? o quello di...voglio dire, vi mancava un qualsiasi numero di "Svegliatevi" dove si pontificava sulla mancanza di spiritualità dei giovani?(in pratica tutti i numeri di questa impagabile rivista) ecco che con un po' di culo potete trovare lo stesso articolo (o uno dei tanti identici) e volendo la sede dei testimonial più vicina a casa vostra, per farvelo raccontare da chi sicuramente lo conosce a memoria.


E non finisce qui! il sito non si limita a essere un archivio di vecchi articoli (in effetti non ha una vera e propria sezione archivio), bensì un utilissimo vademecum del buon geovano o aspirante tale. Difatti, con ammirevole spirito di completezza, il sito è diviso in più sezioni: argomenti, credenze, futuro, salute; più un'appendice dedicata alle pubblicazioni a cura della chiesa di Geova (è una chiesa, no?).

Argomenti:

Apparentemente la sezione più vitale e ribollente di novità del sito, quella dove trovano spazio i temi più scottanti ed attuali, rifuggenti una catalogazione precisa come anarchici decisi a piazzare bombe morali nelle nostre coscienze. E difatti il primo della serie: "Perchè andare dal dentista? "ci sconvolge come un pugno a due mani in pieno petto che ci svegliasse durante il sonno notturno. I dentisti possono aiutarvi a evitare il grande disagio dovuto al mal di denti o alla loro perdita. Con la vostra cooperazione cercano di combattere gli effetti della placca, una patina molle formata da batteri che aderisce ai denti, non è forse una guerra santa anche questa? Un po' di cure e zac! via la placca, segno indelebile del peccato di gola. Andando avanti con gli articoli della sezione si trovano "La Bibbia: è pratica ancora oggi?" (in realtà un classico senza tempo, strano trovarlo qui) e "Il polline: vita in polvere" del quale in realtà la redazione di Scienzology sta ancora cercando di decifrare le ragione. A chiudere la sezione due brevi saggi che pongono scomode domande all'uomo della strada: "La crudeltà finirà mai?" e "Dov'è diretto questo mondo?". Un'anticipazione riguardo a questi due pezzi:"Gesù aveva previsto tutto, gnègnègnè!".

Credenze:

Sezione decisamente più soft, mescola notizie basilari sul movimento ("I testimoni di Geova: chi sono? in cosa credono?") a gossip di bassa lega sull'idolo del momento ("Chi è Gesù Cristo?"). Nell'insieme è la sezione dei geovani più conservatori, interessati più che altro a mantenere una linea sobria, di basso profilo. In quest'ottica sembra stonare l'evidente apertura al mondo della droga nel saggio "La Bibbia può aiutarvi a provare vera gioia" dove si segnalano le librerie nelle quali è possibile acquistare la speciale edizione delle Sacre Scritture foderata in pelle di rana. Confidiamo in un errore del webmaster.

Futuro:

L'unico pezzo che sembra davvero dar ragione al nome della sezione è"Quale futuro per i senzatetto?" ma in realtà si limita più che altro a constatare il problema: "Si può sperare in una soluzione definitiva" è difatti solo una domanda dal sapore retorico (e peraltro, per la scelta dei termini, vagamente inquietante). Il resto della sezione sembra non avere un vero e proprio criterio, tuttavia alcuni pezzi sono meritevoli di segnalazione."Perchè conoscere Dio?" è in effetti molto persuasivo, pare difatti che regalino un set di pentole e con le prime cento telefonate aggiungono una bicicletta con cambio shimano. "La Terra: un pianeta ideale" è poco più di un depliant turistico, ma ci sono offerte interessanti per il periodo fine agosto/inizio settembre. "C'è speranza di pace nel nostro tempo?" spicca per la sua chiarezza, limitandosi a un monosillabo: "no".

Salute:

Vero e proprio cavallo di battaglia del fronte fondamentalista geovano, il tema della salute fa sentire tutta la sua dirompenza in saggi spietati che mirano a non fare prigionieri. Vengono analizzati gli immani pericoli che si annidano nelle trasfusioni di sangue ("Trasfusioni di sangue: sono sicure?"), vera e propria strage della nostra epoca per numero di caduti sul campo, si prospetta un futuro senza malattie grazie all'intervento divino predetto da Isaia e non, come certi scientisti vorrebbero, grazie ai progressi della medicina ("Mai più malattie!") e si analizza persino il mutare del rapporto medico/paziente durante la fase storica di transizione alla fine delle mezze stagioni ("Nei panni dei medici"). Articolo interessante quello sugli steroidi ("Cosa c'è da sapere sugli steroidi?"), che ovviamente un ragazzo dabbene deve rifiutare: "Mostrerei di essere grato a Geova per avermi dato un corpo “fatto in maniera tremendamente meravigliosa” se assumessi delle sostanze che in ultima analisi lo danneggiano?’ — Salmo 139:14", sembra inconfutabile.

In chiusura, un'occhiata alle pubblicazioni segnalate:

- "Il più grande uomo che sia mai esistito", biografia molto accurata di Giuliano Ferrara (che non sospettavo nutrisse simpatie geovane). Particolarmente toccante il capitolo dedicato alla scorsa campagna elettorale, quando per le sopravvenute ristrettezze economiche il nostro ha dovuto far elemosina di verdure e uova nelle pubbliche piazze.

- "Cosa insegna realmente la Bibbia?", edizione critica delle Sacre Scritture dal taglio decisamente avanguardistico e , passateci il termine, vagamente revisionistico. L'autore suggerisce che il testo sia in realtà un vero e proprio manuale su come perseguitare un popolo.

- "Salvare la vita col sangue: in che modo?", libriccino agile ma ci assicurano efficace contenente una serie di diete dimagranti a base ematica. Pensavate ci fosse solo il sanguinaccio? in tal caso questo libro vi stupirà.